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Carta per fotocopie e stampe, come sceglierla

Della carta per fotocopie o per stampe è importante conoscere le caratteristiche per poter scegliere tra le diverse tipologie disponibili sul mercato.

La carta è uno dei mezzi principali attraverso cui trasmettiamo idee, informazioni e perfino arte. È una risorsa infinita che supporta la nostra comunicazione quotidiana.

Dal punto di vista della qualità, la scelta del giusto tipo di carta può migliorare notevolmente la resa delle immagini e dei testi, garantendo che un messaggio sia chiaro e visibile. 

Può influenzare l’aspetto di documenti professionali dimostrando, tra l’altro, quanto sia fondamentale selezionare con cura il supporto su cui verranno stampati. E se non tutte le tipologie di carta sono uguali, la scelta può influire significativamente sugli aspetti economici.

Dalla sostenibilità alle materie prime 

Ma la carta non è solo un mezzo per ottenere risultati di alta qualità. Ha un impatto sociale significativo. L’industria cartaria italiana ha 162.700 addetti diretti e 16.600 imprese ed è seconda in Europa, dopo la Germania, con il 10,7% di volumi complessivi. Inoltre, il riciclaggio della carta contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, a sostegno di uno sviluppo sostenibile. In Italia, il green procurement o appalto verde impone alle Pubbliche Amministrazioni di acquistare prodotti e servizi eco sostenibili tra cui anche le risme di carta.

Oggi, poi, una delle questioni più attuali riguardanti la carta è l’andamento dei prezzi legati all’innalzamento dei costi delle materie prime, cellulosa ed energia. I macchinari utilizzati per produrre carta impiegano molta energia, non possono essere spenti e per asciugare i fogli serve calore. 

Tipologie di Carta 

La scelta della carta giusta va ad influenzare non solo la qualità ma anche la durata delle stampe. Può evitare sbavature, sbiadimenti, o problemi di alimentazione nella fotocopiatrice. Contribuisce a risparmiare indirizzando la scelta su quella più adatta all’uso. 

Carta uso mano: è la più comune ed economica, ideale per progetti in cui è necessario un grande volume di stampe o fotocopie ad un costo contenuto. Non subisce trattamenti di patinatura, il che significa che conserva un aspetto naturale e non ha uno strato superficiale lucido. Questa caratteristica la rende assolutamente non riflettente. Ha una superficie porosa che assorbe facilmente l’inchiostro. È ideale per creare block notes o per la stampa di progetti che richiedono molto testo.

Carta patinata: si distingue per la superficie levigata e tendenzialmente lucida. Una finitura ottenuta mediante l’uso di additivi chimici. La carta patinata può essere disponibile in versioni più lucide o tendenti all’opaco, a seconda del grado di lucidità. A differenza di altri tipi di carta, l’inchiostro sulla carta patinata rimane in superficie e rende le immagini brillanti. Una resa del colore con un maggiore impatto visivo. Ecco perché è particolarmente adatta per la stampa di immagini, fotografie o illustrazioni di volumi o manuali.

Carta fotografica: viene scelta per fotografie o immagini a colori dove la fedeltà cromatica è fondamentale. La carta fotografica solitamente è lucida e più brillante e riflettente oppure opaca e molto meno riflettente. La scelta tra le due finiture dipende dall’effetto che si vuole ottenere dalla foto stampata. La carta fotografica di alta qualità assorbe l’inchiostro garantendo uniformità dei colori sul foglio ed è progettata per resistere all’umidità e all’usura nel tempo.

Carta riciclata: viene prodotta utilizzando carta da macero, recuperata da materiale cartaceo precedentemente utilizzato. Quest’ultimo una volta raccolto viene separato da altri materiali e sottoposto a triturazione e macinazione per ridurlo in una poltiglia di cellulosa. 

In alcuni casi, la poltiglia può essere sottoposta a un processo di sbiancamento per rimuovere inquinanti e inchiostro residuo. Un passaggio facoltativo che può variare a seconda del grado di bianchezza che si vuole ottenere. Infine, una volta creati i nuovi fogli di carta, vengono prima asciugati e poi tagliati e rifiniti. La carta riciclata ha un aspetto leggermente diverso rispetto a quella non riciclata. Ha un colore più opaco e una superficie meno uniforme. 

La carta riciclata è anche ecologica?

La percentuale di materiale di riciclo utilizzato per produrre nuova carta varia solitamente tra il 60% e il 100%. E se una maggiore percentuale di riciclo implica una maggiore riduzione dell’impatto ambientale, è completamente ecologica solo la carta riciclata con il 100% di fibre di recupero. Per essere veramente ecologica, però, la carta riciclata deve subire un processo di sbiancamento senza l’utilizzo di sostanze chimiche inquinanti (in favore di perossido di idrogeno oppure ossigeno), oppure deve utilizzare fibre di cellulosa vergine provenienti da foreste certificate FSC (Forest Stewardship Council). Quando si sceglie la carta ecologica, è importante cercare marchi riconosciuti, come appunto il logo FSC oppure altri marchi di certificazione ambientale. Queste etichette confermano che il prodotto rispetta determinati standard ambientali.

Il punto di bianco

Il punto di bianco è un parametro cruciale nella valutazione della carta. Esprime la misura della luminosità della carta. Più è alto il valore del punto di bianco e più la superficie può rappresentare con precisione il colore dell’inchiostro. Contrariamente, a un minor punto di bianco corrisponde una carta meno luminosa.

Le risme di carta etichettate con un valore di bianco più alto sono spesso preferite in ambienti in cui la qualità di stampa è essenziale, come studi di progettazione grafica o professionali. D’altra parte, le carte con un valore di bianco inferiore possono essere utilizzate per risparmiare sui costi.

Le carte riciclate, invece, tendono a mostrare un punto di bianco inferiore rispetto alla carta tradizionale. Questo perché il processo di riciclaggio non utilizza cloro o altri agenti sbiancanti.  Ad incidere sul punto di bianco nei diversi tipi di carta, oltre i processi chimici ci sono anche le gradazioni di fibre o la quantità di cellulosa impiegata nell’impasto. 

infine, il metodo di rappresentazione di bianco più utilizzato a livello internazionale è il bianco CIE.  

La scelta della carta per la stampa: i fattori

Oltre al valore di bianco ci sono altri fattori da conoscere. Il peso della carta, ad esempio, influisce sulla durata del prodotto. Le carte più spesse sono molto più adatte a documenti che sono destinati ad un uso frequente. Una carta più opaca tende a ridurre il problema del riversamento dell’inchiostro. Questo rende anche il testo più leggibile. 

Infine, la carta deve essere sempre compatibile con la stampante che si utilizza. Il motivo è legato a problemi sia di alimentazione che naturalmente di qualità di stampa.

Le proprietà della carta che dovresti sempre considerare

La qualità di un foglio stampato e l’utilizzo della carta dipende molto dalle sue proprietà.  

La grammatura è il rapporto tra il peso di un foglio (espresso in grammi) e la sua superficie di un metro quadrato (1mq). Infatti, viene misurata in grammi per metro quadrato. 

Un normale foglio per fotocopie ha in genere una grammatura di 80 g/m2.

Appartiene alla carta una grammatura fino a 250 grammi per metro quadrato. 

A seguire, al cartoncino fino 1000 g/m2 mentre si parla di cartone oltre i 1000 g/m2

La grammatura è comunque diversa dallo spessore che è espressione della distanza tra le due facce del foglio e si indica in micron (millesimi di millimetro) oppure in millimetri.

Due fogli con lo stesso spessore possono avere, quindi, due grammature diverse.L’umidità contenuta nella carta ha conseguenze dirette sulla qualità. Mentre la stabilità dimensionale ovvero la capacità di mantenere inalterate le dimensioni con il variare dell’umidità e, allo stesso tempo, la capacità o meno di assorbire i liquidi sono determinanti per la qualità della carta. Infine, un’eccessiva ruvidità rende difficile far aderire il toner alla superficie del foglio.